Tutto sul raduno sezionale

GRAVEDONA – Venerdì sera si è svolto il raduno di inizio stagione della Sezione AIA di Sondrio, dove sono intervenuti numerosi arbitri provinciali e tutti i colleghi a disposizione del CRA Lombardia. La serata è stata articolata in due principali attività: i test atletici e la prima lezione tecnica.

Ai test atletici hanno preso parte tutti gli arbitri provinciali, i quali hanno dovuto dimostrare la loro preparazione atletica, e gli arbitri CRA che hanno avuto il ruolo di dirigere il riscaldamento e fornire indicazioni durante il test. Infatti, i colleghi regionali hanno potuto dare il giusto ritmo per poter superare i limiti minimi sezionali (livello 15.4) e portare tutti gli intervenuti a raggiungere livelli di tutto rispetto (tutti oltre il livello 15.5, con alcuni provinciali oltre il livello 16).

Nella seconda parte del raduno si è svolta la prima lezione tecnica della stagione 2012/2013 durante la quale è stata illustrata la circolare numero uno affiancata ad alcune direttive da seguire sui campi provinciali. Il Presidente di Sezione ha richiesto “grande attenzione sui campi in tutte le categorie” e ha approfondito alcuni temi del regolamento in base alle domande dei colleghi più giovani. “Siamo all’inizio di una nuova stagione e dobbiamo portare gli ottimi risultati di questi test atletici anche sul campo, dimostrando di essere coerenti e preparati in ogni situazione”, ha poi concluso Spandrio augurando a tutti una stagione di successi.

La serata è stata un’ottima occasione per scambiare esperienze vissute sui campi e per confrontarsi su dubbi o temi legati all’attività arbitrale. Il raduno di Gravedona ha dato inizio ufficialmente alla stagione 2012/2013 e dato il via anche al calendario delle Lezioni Tecniche che dal mese di ottobre entreranno nel vivo.

Nuove nomine per il Consiglio Direttivo Sezionale

Corso arbitri 2011/2012 della Sezione di SondrioSONDRIO – All’inizio di ogni stagione, secondo la prassi AIA, devono essere nominate le cariche del Cosniglio Direttivo Sezionale e i rispettivi componenti. La durata di tali incarichi è limitata a una stagione sportiva e l’elezione (e la dacadenza) è sola competenza del Presidente di Sezione, che sceglie il suo team di lavoro.

Il Presidente della Sezione di Sondrio, Simone Spandrio, lo scorso 4 luglio ha nominato gli otto componenti del Consiglio Direttivo Sezionale di Sondrio. Molte sono le novità nell’istituzione direttiva, mentre i riconfermati sono tre: AES Massimo Bongio (cassiere e Vice Presidente), AFQ Andrea Ciaponi (Responsabile Osservatori). AE Francesco Traversi (Designatore e responsabile rapporti con il Giudice Sportivo) e ovviamente AFQ Simone Spandrio (Presidente).

Le nuove nomine sono gli altri cinque componenti: AE Stefano Gianoni (Segretario e Referente Informatico), AE Simone Rocca (Designatore e collaboratore segreteria tecnica), AE Flavio Oregioni (Referente rivista “L’Arbitro”) e AFQ Pierantonio Ruffoni (Delegato Calcio a cinque).

Il nuovo Consiglio Direttivo Sezionale ha l’obiettivo di portare al termine al meglio gli adempineti della Sezione di Sondrio, cercando di garantire ottimi risultati sui campi Provinciali attraverso la formazione mirata ai nuovi arbitri reclutati la scorsa stagione. Inoltre, sono previste attività di supporto anche agli arbitri CRA con la finalità di consetire loro una rapida crescita anche a livello di carriera, con prospettive nazionali.

Pulenta Cup: 9° edizione al via il 1° luglio

SONDRIO – Al via la 9° edizione del “Pulenta Cup” che si giocherà domenica 1 luglio a Chiesa in Valmalenco. Il torneo di calcio a cinque per soli arbitri è aperto a tutte le Sezioni interessata a partecipare contattando la segreteria all’indirizzo: aia.sondrio@libero.it.

Il torneo sarà caratterizzato da partite da 15 minuti, senza time-out e senza interruzioni, organizzate in gironi dove le vincenti accederanno alla fase finale. In caso di parità si rispetteranno i criteri della coppa disciplina, della differenza reti, delle reti fatti e in caso di ulteriore parità si effettuerà il sorteggio. Maggiori informazioni nel regolamento ufficiale del torneo.

Il centro sportivo di Valmalenco, luogo nel quale si giocherà il torneo, è fornito di diverse possibilità di intrattenimento anche per i gli spettatori o accompagnatori dei giocatori, infatti questa peculiarità ha sempre distinto il torneo come evento aperto anche alle famiglie dei giocatori. La struttura ha a disposizione un bar-ristorante, campi da tennis, da beach volley, da basket, ping-pong e la pista per il pattinaggio su strada. A circa 100 metri, inoltre, è disponibile la piscina comunale al coperto aperta dalle 15 al prezzo di 5 euro a testa.

La peculiarità del torneo è il pranzo tipico a base di polenta, salsicce, formaggio e vini di Valtellina. Al termine delle partite il pranzo è un’occasione di convivialità per dviertirsi e coronare la lunga mattinata in campo. Alle 14.30 circa ci sarà la premiazione della squadra vincente e dei giocatori che meglio si sono distinti in attesa di iniziare l’anguria party alle 16. Il costo del torneo è di 20 € a testa per i giocatori (pranzo compreso), 15 € per il solo pranzo e 10 € per i bambini.

Il torneo sarà raccontato in diretta sulla pagina Facebook della Sezione AIA di SOndrio (http://www.facebook.com/AIA.Sondrio) con i risultati, le classifiche e foto. Nei giorni successivi saranno disponibili anche i filmati della giornata con i momenti migliori in campo e fuori.

Elezioni Presidente di Sezione: Spandrio riconfermato

SONDRIO – Nella mattinata di sabato si sono tenute le elezioni del Presidente di Sezione con la riconferma, per altri quattro anni, di Simone Spandrio, già Presidente degli utlimi due mandati.

La votazione ha coinvolto circa il 50% degli arbitri aventi diritto di voto (maggiorenni e in regola con la quota sezionale) segnale positivo nei confronti di Spandrio in qualità di unico candidato.  “Nei prossimi quattro anni lavoreremo per portare qualche arbitro a livello nazionale riassume Spandrio le intenzioni per il prossimo mandato.

Negli ultimi quattro anni la Spandrio e il consiglio sezionale, da lui guidato, hanno lavorato per rilanciare la Sezione di Sondrio a livello Regionale e per reperire nuovi arbitri pronti a distinguersi sui campi locali. Il culmine è stato raggiunto in questa stagione con ben 18 nuovi arbitri tesserati e pronti a scendere in campo.

Nei prossimi quattro anni saranno tre i principali obiettivi che Spandrio e il suo staff cercheranno di raggiungere. “Consolideremo il ricambio generazionale della Sezione con nuovi arbitri motivati e pronti a far bene” – dice Spandrio prima delle votazioni; – “lavorerermo con i ragazzi a livello Regionale, di calcio a unidici e di calcio a cinque, in modo da farli crescere e portarli presto a livello nazionale; e infine contiueremo con la razionalizzazione dei costi di gestione cercando un locale alternativo dove spostare gli uffici della Sezione”.

Le elezioni sezionali hanno riconfermato il Presidente attuale per altri quattro anni, dimostrando come l’esecutivo di Spandrio sia stato all’altezza della situazione negli ultimi anni. Il nuovo mandato è stato ufficializzato già nella giornata di sabato dal Presidente Regionale che si è complimentato con il vincitore augurandogli altri quattro anni di successi.

Un triplice fischio eccheggia in Valtellina

La Famiglia Ruffoni: tre arbitri della ValtellinaARDENNO – Due arbitri appartenneti alla stessa famiglia sono un caso raro ma tutto sommato riscontrabile. Tre associati dell’AIA, sotto lo stesso tetto sono invece un po’ meno facili da trovare. La famiglia Ruffoni della Sezione di Sondrio è un esempio di questo raro “fenomeno”. Seguendo le orme di papà Pierantonio che nel lontano 1982 decise di indossare la divisa di arbitro facendo il proprio ingresso nell’Associazione, sono diventati arbitri effettivi nel 2006 il primogenito Alessandro e nel 2011 la seconda figlia Annalisa. Una “terna in famiglia”, come ama spesso dire Pierantonio, orgoglioso di aver portato entrambi i figli nella nostra associazione. E in terna, effettivamente, hanno anche diretto un paio di partite nei tornei estivi federali. “Un’emozione particolare – ricorda la più piccola, Annalisa – tutti e tre insieme sullo stesso campo a dirigere una partita!”.

Incontrandoli la domanda sorge spontanea: perché non è diventata arbitro pure la mamma Elena in modo da avere tutta la famiglia in giacchetta nera? “Non ne capisco nulla di calcio, basti pensare che in più di vent’anni non sono ancora riuscita a farmi spiegare così’è il fuorigioco!”, ci risponde Elena. “E poi il mucchio di divise sporche della domenica sera lieviterebbe ulteriormente – continua scherzando – se dovessimo aggiungervi anche le mie! Diciamo che tre arbitri in famiglia bastano e avanzano!”, conclude seria.

Ma procedendo con ordine chiediamo a Pierantonio, 45 anni e agente di Polizia Locale, di raccontarci un po’ della sua avventura nell’Associazione, ponendogli la più classica delle domande: perché hai scelto di diventare arbitro? “La scelta è stata determinata dal fatto che avevo un cugino che già arbitrava. Spesso mi parlava di quanto fosse bello far parte di un’associazione e di essere in campo a dirigere un incontro. Spinto dalla curiosità, mi sono iscritto al corso arbitri e ho provato ad arbitrare. Piano piano – continua Pierantonio – è nata in me la passione per quest’attività. Il duro allenamento e la voglia di fare sempre meglio mi hanno portato dove sono arrivato”.

Lo “stato di servizio” di Pierantonio è, infatti, ineccepibile: arbitro dal 1982, una brillante carriera che lo ha portato fino alla massima categoria regionale, per poi vederlo passare al calcio a 5 con dieci anni di permanenza ai campionati nazionali fino alla Serie A1. Tre anni fa’, dopo la lunga carriera sui terreni di gioco, diventa osservatore del calcio a 5, ruolo che ricopre tuttora a disposizione della CAN 5.

Dal 2006 è sceso in campo anche il figlio maggiore Alessandro, 21 anni e studente universitario, che dopo tre stagioni all’Organo Tecnico Sezionale è salito in Prima Categoria. Da questa stagione arbitra in Promozione. A lui chiediamo cosa l’ha convinto a seguire le orme del padre: “Da bambino con la mamma andavo ogni tanto a vedere arbitrare il papà sui campi da calcio locali – ricorda Alessandro – e oltre anon capire perché non lo potevo salutare, ero ammirato dal ruolo che ricopriva. A quindici anni poi, non essendo molto portato per giocare al pallone, decisi di seguire il suo esempio. L’idea di fare l’arbitro non mi spaventava, anzi consideravo la scelta di intraprendere quella carriera al apri dai diventare calciatore piuttosto che nuotatore, non ci ho mai visto nulla di strano. Spesso quando mi si chiede che sport pratico e rispondo che faccio l’arbitro il mio interlocutore appare prima stupito e poi curioso di capire il perché della mia decisione, considerando tale scelta un po’ strana per un ragazzino di 15 anni!”.

Ultima arrivata ma non meno meritevole di spazio è la più piccola in casa Ruffoni: Annalisa, 16 anni e studentessa al liceo. Dopo il corso arbitri ha iniziato a dirigere nel girone di ritorno della stagione 2010/2011. Tuttora arbitra stabilmente nella categoria allievi ma spera in un passaggio alla Juniores prima della fine della stagione. “Ho deciso anch’io di diventare arbitro – racconta Annalisa – perché innanzitutto sono sempre stata appassionata di calcio. Da sempre in casa si parlava di arbitraggio e mi piaceva l’idea di misurarmi in quello che succede in una partita. Essere un arbitro donna lo avrei pensato più difficile, in realtà mi rendo conto che noi donne siamo facilitate ad esempio per quanto riguarda le proteste: i giocatori sono spesso intimoriti dal fatto che l’arbitro sia del gentil sesso, il pubblico evita di urlare insulti pesanti e che innervosiscono le partite e ne conseguono così gare più tranquille e giocate”.

Avere tre componenti della stassa famiglia iscritt e operanti nell’Associazione Italiana Arbitri: un caso raro in Italia, unico in Lombardia. In Valtellina succede: quando il triplice fischio è di famiglia!

Un articolo scritto da:
A.E. Andrea Ciaponi

(Pubblicato su L’Arbitro n. 1/2012, pp. 40 – 41) – Versione PDF